#attori improvvisazione
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pier-carlo-universe · 7 days ago
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"Coniglio Bianco Coniglio Rosso" – Un’esperienza teatrale unica e irripetibile
Uno spettacolo senza prove, senza regia, tutto in diretta sul palco!
Uno spettacolo senza prove, senza regia, tutto in diretta sul palco! 📅 Sabato 8 febbraio 2025 – ore 21:00📍 Teatro Comunale Franco Vasconi di Spigno Monferrato (AL) La stagione Teatro nelle Valli Bormida porta in scena uno degli eventi più attesi della stagione teatrale: “Coniglio Bianco Coniglio Rosso” di Nassim Soleimanpour, uno spettacolo fuori dagli schemi, capace di sorprendere, emozionare…
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rugantino7 · 19 days ago
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📢🎭 Corso di Introduzione alla Recitazione della DAB Academy 🎭📢
🎬 Se sogni di diventare un attore o un'attrice di successo, se desideri esplorare il mondo dell'arte e dell'espressività, allora il Corso di Introduzione alla Recitazione della DAB Academy è l'inizio perfetto per il tuo percorso artistico! 🎬
✨ Il nostro corso ti fornirà le basi essenziali per entrare nel meraviglioso mondo della recitazione, indipendentemente dalla tua esperienza pregressa. Avrai l'opportunità di scoprire le tecniche e gli strumenti utilizzati dai grandi attori, esplorando l'arte della recitazione attraverso lezioni coinvolgenti e pratiche. ✨
📚 Cosa imparerai nel nostro corso:
- Fondamenti della recitazione, compresi l'uso del corpo, la voce e le emozioni
- Tecniche di improvvisazione e di interpretazione di scene
- Studio dei personaggi e analisi del testo teatrale
- Esplorazione delle diverse forme di recitazione, come il teatro, il cinema e la televisione
- Preparazione e presentazione di una performance recitativa
🌐 Il nostro corso è disponibile sia online che in presenza, offrendoti la flessibilità di apprendere dove e quando preferisci. Potrai accedere a lezioni interattive tenute da professionisti del settore e ottenere feedback personalizzati sulle tue performance. 🌐
💡 La DAB Academy è rinomata per l'eccellenza nell'insegnamento della recitazione e per il supporto fornito agli studenti nel raggiungimento dei loro obiettivi artistici. Unisciti a noi e scopri come dare vita alla tua carriera nel mondo della recitazione! 💡
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vefa321 · 5 years ago
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10 giugno 2020
Mercoledì, di sicuro la giornata mondiale di qualche fatti, dati o patti. I giorni sono diventati stendardi della memoria, vessilli del commemorare, scudetti dello scordare ciò che era per ciò che sono.
Un dì in mezzo alla quinta dei giorni laboriosi come le dita, ma senza il fare dispettoso.
Un Mercoledì ricorrente, lo spartitraffico della settimana, tra il mezzogiorno di fuoco degli inizi ed il duello a sole del finale.
Un giorno senza copione, di libera improvvisazione, per noi attori cottimisti della vita.
Comparse sulla busta paga del corso degli eventi.
Dagli aventi diritti al partecipare, che la vittoria è sempre la chiosa di un Venerdì sul filo del rasoio...
Un Mercoledì di conforto e di caffè, nell'amaro delle cose si scopre il lato nascosto e dolce delle aspettative dopo il retrogusto delle premesse.
Buon mercoledì senza medaglia, che per ora solo rovesci e temporali, un giugno che si chiama fuori tempo sul calendario.
L'estate grandina sul tempo, non segue più il filo delle stagione, ma cuce ricami di pioggia sulla spiaggia dei nostri desideri.
@vefa321
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capitanmorgancyberzine · 5 years ago
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DAU.NATASHA by Ilya Khrzhanovsky & Jekaterina Oertel
The banality of evil hard, simple. An artistic installation, a tragic, disturbing and unfortunately realistic cinematic work about a reality that is intertwined between power, politics, science, philosophy and humanity.
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The film, created from a colossal artistic project, takes place as a disturbing study of characters that slowly reveals the oppressive reality in which this creative experiment was designed. We are dealing with a complex film. DAU explores the life of Nobel Prize-winning Soviet scientist Lev Landau. The making of Dau takes place over a three years of intense shooting made by director Ilya Khrzhanovskiy together with Jekaterina Oertel (also hairdresser and make-up artist). Oertel has also created a cinematography that combines the method of deep diving with a horrible reality TV twist.
Natasha played by Natalia Berezhnaya is a brutally nauseating and crude image of the life of a fictional woman working in the staff canteen of a scientific research institute of Stalin's time in Moscow, the institute is directed by the theoretical physicist Lev Landau nicknamed "Dau". 
The film begins with a cross-section of the canteen where Natasha serves at the cashier's desk and has a quarrelsome relationship with her young assistant Olga, who is a waitress at the tables. One night, Natasha and Olga get thunderously drunk with all the scientists who have come to celebrate a disturbing radiation experiment conducted by Luc (Luc Bigé), who is sleeping with Natasha. Following the incident, with a nauseating inevitability, Natasha is recalled for questioning by the security services, by officer Azhippo (Vladimir Azhippo). In the end, the film gives us a look inside room 101, with all its terror and bleakness. Azhippo repeatedly asks if he and Natasha will be "friends", and it is not simply sadism. They may need a cordial working relationship: Natasha and Azhippo live in a gruesome Stockholm syndrome, like the one that unites the people and the Stalinist state. It is a strange kind of high-functioning desperation. A disturbing, intimately disturbing film.
The film, being part of a gigantic ensemble that is mostly invisible and perhaps imperceptible, i.e. a colossal multimedia art installation project that has become legend for 15 years, cannot be judged simply by what we see on the screen. The director Ilya Khrzhanovsky proposed a work replicating the Moscow institute, already built in Ukraine for location shooting, and finishing the interiors of each room as if they were an absolutely accurate clone of the research institute. Hundreds of actors lived and "worked" there in continuous improvisation for months were cut off from the internet and the outside world. So far, 13 films have emerged from the Dau project, 12 of which were shown last year at an immersive Dau exhibition in Paris. This is the first of the Dau franchises to be shown in conventional theatrical terms.
Directors: Ilya Khrzhanovsky & Jekaterina Oertel
Actors: Natalia Berezhnaya, Olga Shkabarnya, Vladimir Azhippo, Alexiei Blinov, Anatoliy Sidko, Luc Bigé
Country: Russia, Germany, Ukraine, United Kingdom
Year: 2020
Runtime: 146 min
---> ita
Il film, nato da un colossale progetto artistico, si svolge come un inquietante studio dei personaggi che lentamente rivela la realtà opprimente in cui questo esperimento creativo è stato concepito. Si tratta di un film complesso. DAU esplora la vita dello scienziato sovietico Lev Landau, premio Nobel per la scienza. Il film è complesso, la realizzazione di Dau si svolge in tre anni di intense riprese realizzate dal regista Ilya Khrzhanovskiy insieme a Jekaterina Oertel (anche parrucchiera e truccatrice). Oertel ha anche creato una cinematografia che combina il metodo dell'immersione profonda con colpi di scena di grande impatto in stile televisivo.
Natasha interpretata da Natalia Berezhnaya è una figura brutalmente nauseante e cruda della vita di una donna che lavora nella mensa del personale di un istituto di ricerca scientifica dell'epoca di Stalin a Mosca, l'istituto è diretto dal fisico teorico Lev Landau soprannominato "Dau". Il film inizia con uno spaccato della mensa dove Natasha serve alla cassa e ha una relazione litigiosa con la sua giovane assistente Olga che fa la cameriera ai tavoli. Una sera, Natasha e Olga si ubriacano fragorosamente con tutti gli scienziati venuti a festeggiare un inquietante esperimento di radiazioni condotto da Luc (Luc Bigé), che va a letto con Natasha. In seguito all'incidente Natasha viene richiamata per essere interrogata dai servizi di sicurezza, dall'ufficiale Azhippo (Vladimir Azhippo). L’interrogatorio ci porta inevitabilmente all'interno  della stanza 101, con tutto il suo terrore e la sua desolazione. Azhippo in  conclusione chiede se lui e Natasha saranno "amici", e non si tratta di semplice sadismo. Forse hanno bisogno di un rapporto di lavoro cordiale. Natasha e Azhippo vivono in una macabra sindrome di Stoccolma, come quella che unisce il popolo e lo stato stalinista. La disperazione traspare inevitabilmente in modo rassegnato. Questa pellicola è intimamente inquietante.
Il film, essendo parte di un gigantesco insieme per lo più invisibile e forse impercettibile, cioè di un colossale progetto d'installazione artistica multimediale diventato leggenda oramai da 15 anni, non può essere giudicato semplicemente da ciò che vediamo sullo schermo. Il regista Ilya Khrzhanovsky ha proposto un'opera che riproduce l'istituto di Mosca, ha costruito una location in Ucraina per le riprese e ha rifinito gli interni di ogni stanza come se fossero una copia assolutamente accurata e fedele all’originale istituto di ricerca. Centinaia di attori vi hanno vissuto e "lavorato" in continua improvvisazione; per tutto il periodo di lavoro sono stati tagliati fuori da internet e dal mondo esterno. Finora, dal progetto Dau sono emersi 13 film, 12 dei quali sono stati proiettati l'anno scorso, a Paragi, in una mostra immersiva sempre intitolata DAU. DAU.Natasha è il primo dei franchise DAU ad essere proiettato in una sala cinematografica.
Regista:  Ilya Khrzhanovsky & Jekaterina Oertel
Attori: Natalia Berezhnaya, Olga Shkabarnya, Vladimir Azhippo, Alexiei Blinov, Anatoliy Sidko, Luc Bigé
Paese: Russia, Germania, Ukraine, Gran Bretagna
Anno: 2020
Durata: 146 min
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panormosofficinaartistica · 5 years ago
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Lab. Serale per attori di ogni età condotto dal bravo @carloteresi qui qualche scatto e video durante una comica improvvisazione 😂🎭 bravi tutti! #teatro #spettacolo #sicilia #palermo #panormos #instagram #instalike #formazione #arte #attore #attori (presso Panormos Officina Artistica) https://www.instagram.com/p/B7smqj9C2Mh/?igshid=14qqmx8q5a87c
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retegenova · 5 years ago
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RIPARTONO I CORSI DI TEATRO DI LIGURIATTORI: MARTEDÌ 24 E LUNEDÌ 30 SETTEMBRE PRESENTAZIONI PRATICHE GRATUITE APERTE A TUTTI
Doppia occasione per provare gratuitamente un assaggio del corso di recitazione “La valigia dell’attore” con i docenti Federica Ruggero e Luigi Marangoni
  Genova. Ripartono i corsi di teatro alla Scuola di Recitazione e Comunicazione LiguriAttori (Piazza Sturla, 1) diretta da Federica Ruggero e Luigi Marangoni. Con l’inizio del nuovo anno accademico, martedì 24 settembre e lunedì 30 settembre, alle ore 20, la scuola offre una doppia occasione per provare gratuitamente il corso di recitazione “La valigia dell’attore”. Due incontri a ingresso libero con prenotazione obbligatoria, in cui il pubblico avrà l’occasione di conoscere in modo pratico e concreto il programma didattico, i docenti responsabili e potrà mettersi in gioco facendo una prova “sul campo” senza alcun impegno.
«In un’era in cui tutto ormai è diventato digitale e “social” e in cui si sta perdendo sempre di più il contatto con se stessi, noi rilanciamo con il corso di recitazione “La valigia dell’attore” – spiega la direttrice Federica Ruggero – Un corso dedicato al tema della relazione, intesa come rapporto con se stessi, con gli altri e con lo spazio che ci circonda. Sempre più persone, infatti, hanno bisogno di superare la timidezza, sentirsi più sicure, migliorare la relazione con gli altri ed entrare in contatto con la propria parte più creativa mettendosi alla prova e salendo su un palcoscenico. I nostri corsi non insegnano soltanto le basi del mestiere dell’attore, ma insegnano delle competenze importantissime nella vita di tutti i giorni – sia sul piano personale che professionale».
“La valigia dell’attore” è un corso di recitazione articolato complessivamente su tre anni – ma si può decidere di frequentare anno per anno – nei quali si affrontano gli aspetti tecnici, la sensibilità e le attitudini fondamentali relative a corpo, voce, respirazione diaframmatica, improvvisazione, dizione, recitazione, gestione dello spazio scenico, presenza. Il corso è curato dai docenti Luigi Marangoni e Federica Ruggero, affiancati da attori professionisti e registi, che quest’anno sono: Raffaele Casagrande, Cristina Pasino, Marco Taddei, Elena Vivaldi. Al termine di ogni ciclo formativo è previsto uno spettacolo che si svolge in un teatro cittadino.
«Scegliere un corso di Teatro è come concedersi un emozionante viaggio alla scoperta di noi stessi – continua l’altro direttore di LiguriAttori Luigi Marangoni – Un viaggio per liberarsi da tante sovrastrutture fisiche e mentali che la vita, l’educazione, il lavoro ci impongono. I nostri corsi si rivolgono sia a chi vuole concedersi un tempo per sé, per aumentare la fiducia nelle proprie capacità, conoscere nuove persone, migliorare la relazione con gli altri e anche per sfidarsi, sia a chi vuole rinforzare la propria preparazione tecnica o vuole intraprendere il mestiere dell’attore».
Il corso “La valigia dell’attore” è aperto a tutti a partire dai 15 anni in su; le classi sono composte da un minimo di 10 a un massimo di 20 allievi per gruppo. La frequenza è di una volta alla settimana per due ore da ottobre a metà giugno.          
Per partecipare alle prove pratiche gratuite è obbligatoria la prenotazione sul sito www.liguriattori.it. I posti sono limitati.
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Cooperativa Battelieri del Porto di Genova
NetParade.it
Quezzi.it
AlfaRecovery.com
Comuni-italiani.it
Il Secolo XIX
CentroRicambiCucine.it
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Impianti Elettrici
Informatica Servizi
Edilizia
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MusicforPeace Che Festival
MusicforPeace Programma 29 maggio
Programma eventi Genova Celebra Colombo
Genova Celebra Colombo
RIPARTONO I CORSI DI TEATRO DI LIGURIATTORI: MARTEDÌ 24 E LUNEDÌ 30 SETTEMBRE PRESENTAZIONI PRATICHE GRATUITE APERTE A TUTTI RIPARTONO I CORSI DI TEATRO DI LIGURIATTORI: MARTEDÌ 24 E LUNEDÌ 30 SETTEMBRE PRESENTAZIONI PRATICHE GRATUITE APERTE A TUTTI…
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imoviez · 3 years ago
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CASTING ATTORI E ATTRICI PER CENE CON DELITTO - RETRIBUITO
CASTING ATTORI E ATTRICI PER CENE CON DELITTO – RETRIBUITO
  Casting call. Compagnia ufficiale di Cena con Delitto, si effettua casting finalizzato alla selezione di attori e attrici Il lavoro sarà retribuito.         Nello specifico si cercano : Un Attore professionista, eta’ scenica 30/40; deve essere un caratterista, possedere doti di improvvisazione e spiccata comicita’ e possibilmente automunito Un’Attrice professionista, eta’ scenica 30/40; deve…
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artiterapeutichenapoli · 3 years ago
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TEMPO INDICATIVO PRESENTE
Laboratorio teatrale a cura di Giulio Costa
VENERDI' 18 MARZO dalle 14 alle 20
SABATO 19 MARZO dalle 10 alle 20
DOMENICA 20 MARZO dalle 10 alle 14
Qui e ora: a partire da questa indicazione si sviluppa un workshop durante il quale verrà chiesto ai partecipanti un lavoro di improvvisazione legato a ciò che accade nel momento presente; l’obiettivo è quello di soffermarsi su quello stato che non vive di fredde decisioni che precedono l’interpretazione, ma di quella verità che provoca l’azione. Nel corso del laboratorio, i partecipanti avranno modo di sperimentare i ruoli del teatro (attore, regista, drammaturgo, spettatore), costruendo scene, interpretando personaggi, vivendo relazioni immaginarie, affinché possano esplorare le proprie potenzialità espressive, comprendere meglio se stessi e gli altri, e ampliare la gamma di possibilità del presente. 
Giulio Costa regista teatrale, laureato in Architettura, specializzato con la “Scuola di perfezionamento per registi e attori” di Luca Ronconi e con il corso di regia “Proyecto BAT” di Lluís Pasqual. Dal 1999 ha lavorato come scenografo, attore, drammaturgo, pedagogo teatrale, assistente alla regia di Giorgio Gallione, Lorenzo Mariani, Lucio Dalla. Ha scritto e diretto numerosi spettacoli, alcuni dei quali hanno vinto premi di rilevanza nazionale. Dal 2014 è Direttore Artistico del Teatro Ferrara Off.
L'evento si svolgerà nel rispetto delle normative Covid-19.
Ai partecipanti sarà richiesto il green pass o l'esito del tampone negativo.
PARTECIPAZIONE LIMITATA
Per info e prenotazioni3319048569
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scuoladiradiofonia · 4 years ago
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OPEN CALL PER 10 ARTISTƏ | FUNKHAUS HEINER MÜLLERANCONA - SALA DELLE POLVERI, MOLE VANVITELLIANA Invito rivolto ad attrici/attori, musicistə, performer, videomaker, radiomaker per la partecipazione ad un laboratorio con performance finale condotto dall’autore, compositore, regista e drammaturgo Roberto Paci Dalò nell’ambito di “Attraversa-menti”, progetto dedicato alle forme innovative di produzione culturale ideato da Pier Luigi Sacco con il coinvolgimento della rete Vivoteatro su iniziativa della Fondazione Cariverona. Il lavoro si incentrerà su testi del drammaturgo tedesco Heiner Müller, i quali verranno declinati in spazio, luce, suono, corpo, voce e trasformati così in una messa in scena radiofonica che andrà in onda in diretta durante la performance finale. Il laboratorio è site-specific e lavora quindi in maniera articolata con lo spazio che lo ospita abitandolo coi corpi, le voci e le azioni dei partecipanti. Spazio rilevante sarà dato all'uso creativo delle tecnologie digitali e dell'elettronica in particolare attraverso l'uso del suono. L'uso della voce sarà uno degli assi portanti del laboratorio e in particolare la sua relazione con l'elettronica e il processing (elaborazione e trasformazione in tempo reale). I partecipanti avranno a disposizione una serie di macchine per sperimentare nell'arco delle giornate: la musica avrà anche grande importanza lavorando tra scrittura e improvvisazione sia con strumenti tradizionali che elettronica. La performance finale – in onda su www.usmaradio.org – diventerà a seguire un podcast ascoltabile, scaricabile e condivisibile distribuito su varie piattaforme. CALENDARIO APPUNTAMENTI Laboratorio: venerdì 6 agosto dalle ore 12.00 alle ore 18.00; sabato 7 e domenica 8 agosto dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Performance finale: esito performativo e trasmissione radiofonica dal vivo:  domenica 8 agosto ore 19.00 MODALITÀ DI ADESIONE La partecipazione è gratuita ed è richiesta la frequenza obbligatoria al calendario di appuntamenti, compresa la performance finale. Per candidarsi non ci sono limiti d’età, è necessario inviare una breve lettera di motivazione e una sintesi del proprio curriculum all’indirizzo [email protected] entro il 30 luglio 2021. Il progetto prevede il coinvolgimento di 10 partecipanti. Persone non appartenenti alle categorie di cui sopra possono comunque inviare lettera di motivazione che sarà ugualmente vagliata. Le/i partecipanti sono invitati a portare ed utilizzare tecnologie proprie di qualsiasi tipo (cfr. strumenti musicali, computer, macchine fotografie e video, smartphone, registratori e qualsiasi altro dispositivo). Nel corso di laboratorio anche coloro che lavorano sull'immagine avranno modo di elaborare materiali, ad esempio video e fotografie, per la messa in scena. Lo spazio sarà dotato di tecnologie audio, luce e video utilizzabili dai partecipanti.L'evento sarà svolto nel rispetto delle normative anti-COVID 19, è richiesta la massima collaborazione. Per informazioni: www.tcvi.it - [email protected]
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seanselmi · 5 years ago
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S.E. Anselmi, Grilli e cicale, racconto https://www.salvatoreenrico.com/blog/grilli-e-cicale
“Era il momento della giornata in cui i grilli prendevano il posto delle cicale, il canto acuto e lontano, zigato con note alte, sostituiva lo sfregamento, rude e da infinita catena di montaggio, che aveva segnato il frinire di tutto il pomeriggio.
La sera s’inchinava, clemente, sulla città sfatta dal sole. Spargeva folate fresche sui sassi roventi, sulle strade spaccate e i campi lontani in alopecia. Un naturale cambio della guardia non predisposto, un fine turno condiviso e spontaneo, un avvicendarsi di attori sulla scena per la consueta improvvisazione di fronte al tramonto.
Animali e insetti erano rimasti fermi tra le foglie, in attesa della sera. Ascoltavano il silenzio appiattirsi sulle superfici delle facciate, entrare nelle case, sbirciare tra gli spiragli delle porte. Poche manovre erano praticate su quel fazzoletto di terra abitata, sul piano di calpestio urbano che aspirava a spazi aperti. S’incappava in se stessi e nel non essere quello che sarebbe dovuto. [...]”
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Canto di Natale di Charles Dickens: Lettura e Laboratorio con Emanuele Arrigazzi a Serravalle Scrivia
Un evento imperdibile per immergersi nell'atmosfera natalizia e scoprire i segreti del teatro
Un evento imperdibile per immergersi nell’atmosfera natalizia e scoprire i segreti del teatro Sabato 7 dicembre alle ore 18.00, presso la Biblioteca Comunale di Serravalle Scrivia, il celebre attore e regista Emanuele Arrigazzi darà vita a una straordinaria lettura scenica del classico Canto di Natale di Charles Dickens. Questo incontro speciale, gratuito e aperto al pubblico, rappresenta il…
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rugantino7 · 19 days ago
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lospeakerscorner · 4 years ago
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MONO ROAD e BUS T: due Corto Circuiti Teatrali itineranti in bus e monopattino con Daniele Coscarella e la compagnia Monolocale
ROMA – Nuove forme di aggregazione e d’intrattenimento per il pubblico: il periodo storico, il rispetto dell’ambiente e il protocollo sanitario, conseguenza del Covid19, hanno spinto Daniele Coscarella e il gruppo lavoro di Monolocale produzioni formato da Emanuela Panatta, Dario Tacconelli, Pascal La Delfa e Paolo Di Pirro ad esplorare nuovi scenari.
Nascono così due progetti che accompagneranno il pubblico per il mese di settembre: MONO ROAD – Corto Circuito Teatrale e BUS T – Corto Circuito Teatrale. Due imperdibili appuntamenti teatrali a bordo di un bus o in monopattino, frutto dell’esperienza ventennale nella creazione di format d’intrattenimento.
MONO ROAD e BUS T sono performance teatrali itineranti e in movimento, volte a scoprire una nuova Roma con nuovi occhi e nuove emozioni grazie agli itinerari tra Rioni, vicoli, fino alle piazze più suggestive … Storie di attori, poeti e musicanti.
In scena gli attori “viaggianti” Daniele Coscarella, Dario Tacconelli, Emanuela Panatta, Shara Guandalini, Giorgia Ciotola, Alessandra Merico, Alessandro Tato Cecchini e Filippo Macchiusi, David Marzi, Matteo Cirillo, Micol Pavoncello, Cristina Chinaglia, Emanuela Bisanti, Andrea Zanacchi, Sara Baccarini. Fabrizio Mazzeo, Lara Balbo, Massimo Ceccovecchi. Testi di Monolocale, regia a cura di Daniele Coscarella.
MONO ROAD: 17 e 19 settembre partenza Isola Tiberina ore 19.45 e 20.45.
24 e 26 settembre partenza Villa Borghese alle ore 19,45 e 20.45.
BUS T: 6 – 11 – 18 – 25 settembre. Partenza Largo di Villa Peretti ore 19.15.
 BUS T – Corto Circuito Teatrale, è un percorso culturale itinerante a bordo di uno dei caratteristici Bus Hop On Hop Off, per riscoprire la storia di Roma: dai quartieri storici, agli angoli più nascosti, fino alle piazze più suggestive, arrivando a toccare con mano i tramonti più belli dalle terrazze più esclusive! A rendere l’esperienza unica e divertente, per il pubblico di Roma e per i turisti che torneranno a visitare la città eterna, saranno le performances teatrali degli attori di Monolocale. Il format è pensato sia per un pubblico “young” sia per un pubblico “family” e/o “senior”, insomma per tutti coloro che vogliono godersi lo spettacolo comodamente a bordo del bus. Il mix ideale per coinvolgere un pubblico nuovo in un tour esclusivo che abbina cultura e intrattenimento per tutte le età. Partner del progetto è Roma Open Bus, azienda leader nel settore romano. Uno spettacolo “in movimento” volto a scoprire una nuova Roma con nuovi occhi e nuove emozioni grazie agli itinerari tra Rioni, vicoli, fino alle piazze più suggestive … Storie di attori, poeti e musicanti …
I giorni di programmazione per il mese di settembre sono: 6 – 11 – 18 – 25 Settembre. Appuntamento in Largo di Villa Peretti alle ore 19.15. La Formula prevede aperitivo con presentazione (moduli AntiCovid e rilevazione della Temperatura) e partenza alle 20. Prezzo 20 Euro. Prenotazioni [email protected].
MONO ROAD – Corto CircuitoTeatrale, coinvolge sei aree tematiche: mobilità, ambiente, cultura, turismo, teatro, divertimento. Un percorso itinerante eco sostenibile a tappe per muoversi in piena libertà con monopattini elettrici e vivere Roma da un punto di vista nuovo e diverso in compagnia delle performances teatrali degli attori di Monolocale. Il coinvolgimento è assicurato! L’appuntamento è al MONO ROAD, dove ci sarà la presentazione dell’itinerario, per poi dare il via alla partenza del tour. Il gruppo sarà formato da un massimo di 10 spettatori e ogni monopattino avrà il nome di un artista che ha reso grande Roma: Gian Lorenzo Bernini, Michelangelo Buonarroti, Aldo Fabrizi, Nino Manfredi, Alberto Sordi, Renato Ruscel, Virna Lisi, Anna Magnani… Durante il percorso a tappe, oltre al divertimento nel guidare il monopattino, i Ryders saranno coinvolti dall’ambiente circostante e non mancheranno alcune sorprese: gli artisti, posizionati negli angoli più suggestivi della Capitale, si esibiranno e lasceranno un indizio come traccia narrativa per la tappa successiva. Un vero e proprio spettacolo itinerante! All’arrivo, sorrisi ed un finale con aperitivo insieme agli amici oppure una merenda a seconda dell’orario. Il Format è pensato per un pubblico “Young”, studenti e single, più adatti al monopattino. Considerando la stagione estiva e gli itinerari e il target audience affascina facilmente profili più adulti con motivazioni e interessi differenti. Il gruppo avrà a disposizione circa 10 monopattini con modelli diversi, di proprietà della compagnia Monolocale. Partner del progetto sarà Energeko, azienda romana da 20 anni nel campo dei veicoli elettrici.
I giorni di programmazione sono 17 e 19 Settembre Isola Tiberina con doppio appuntamento alle ore 19.45 e 20.45 e poi 24 e 26 settembre appuntamento a Villa Borghese alle ore 19.45 e 20.45.
La durata del circuito sarà di 40 minuti al prezzo di 13 euro. Prenotazioni a [email protected].
BIO MONOLOCALE – Lo spettacolo nasce nel 2015, è una Home Comedy di performance teatrale ambientato in un Monolocale. Il pubblico si ritrova immerso in una casa spettacolo coinvolgente piena di storie, parole, musica e colpi di scena. Mattatori della serata sono gli attori Inquilini, con i loro monologhi che nascono da un vissuto quotidiano. Il risultato è un’esperienza tragicomica collettiva, dove il pubblico si sente parte integrante della serata e protagonista dei temi scelti. Improvvisazione, ritmo e divertimento, saranno gli ingredienti di un evento da ricordare. Non c’è palco o quarta parete ma solo un’ipotetico salone di casa!
Per maggiori informazioni: https://www.monolocalespettacolo.com/
 https://www.facebook.com/monolocalespettacolo/
  https://www.instagram.com/monolocale_spettacolo/?hl=it
 Monolocale Tv Staff
https://www.youtube.com/watch?v=MTTSf7zVeeM&t=4s
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    MONO ROAD e BUS T, il teatro itinerante MONO ROAD e BUS T: due Corto Circuiti Teatrali itineranti in bus e monopattino con Daniele Coscarella e la compagnia Monolocale…
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pangeanews · 5 years ago
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Ode a Ennio Morricone, il Mozart del cinema. Le 5 colonne sonore più belle di sempre, da “Mission” a “C’era una volta in America”
Lo dicevo ieri, ascoltandolo, con la foresta della rinuncia che mi mordeva le caviglie, “Ennio Morricone è il Mozart del cinema”. L’asserzione – la sentenza – pare esagerata. Non lo è. Per poliedricità ed energia, nel campo musicale, Morricone è impareggiabile. Esempi sparsi. Morricone ha arrangiato alcuni clamorosi successi della musica leggera – Sapore di sale, Pinne fucile ed occhiali, Se telefonando –, ha composto un centinaio di brani classici, propri, ha fatto parte del Gruppo di Improvvisazione di Nuova Consonanza, dedito all’avanguardia musicale; nell’anno in cui musicava C’era una volta il West pensava i modi musicali di Teorema di Pasolini e di Partner di Bertolucci. Il resto è noto: due Oscar, cinque nomination, tre Golden Globe, nove David di Donatello. La longevità non ha fatto che contribuire alla sua grandezza creativa: l’Oscar per la “Miglior colonna sonora” lo ottiene nel 2016, per The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Nel 1972 – per capirci – costruisce il manto sonoro di 25 film, di ogni genere, da I racconti di Canterbury di Pasolini a Il diavolo nel cervello di Sergio Sollima e Il ritorno di Clint il solitario di Alfonso Balcázar (con un Klou Kinski in blusa da cowboy). Incrocio Morricone il 25 agosto del 2012: era in concerto a Rimini, trafficavo in un giornale romagnolo. Intorno al logo, fatale e un poco idiota (per eccesso d’abuso), “La bellezza ci salverà”, s’articolava un manifesto che, nel font, dava occhio ai film di Fellini. Non fu scelta adatta: Rimini è la città di Fellini, certo, ma l’immaginario musicale di Fellini, costruito da Nino Rota, Nicola Piovani, Luis Bacalov, c’entra quasi nulla con i tappeti sonori di Morricone. Il maestro, come sempre, fu impeccabile, di una modestia eclatante, pareva più un operaio che un genio – e questo rese stellare la sua grandezza. Per la firma di Robert D. McFadden il “New York Times” dedica un vasto ‘coccodrillo’ a Morricone, Influential Creator of Music for Modern Cinema, da cui trascelgo questi brandelli: “Era un professionista in cravatta e occhiali, con ciocche di capelli bianchi al vento. A volte si rintanava nella casa romana, scriveva musica per settimane intere. Componeva sulla scrivania, non al pianoforte: sento la musica nella mente, diceva, scriveva a matita, dettando, su fogli volanti, tutte le parti dell’orchestra… Morricone non ha mai imparato a parlare inglese, non ha mai lasciato Roma per comporre, per anni si è rifiutato di volare, anche se, infine, ha attraversato il mondo, invitato a dirigere le sue composizioni. Scrisse molto per Hollywood, eppure, non visitò gli Stati Uniti prima del 2007”. A chi gli rivolgeva la mia stessa affermazione, Lei è il Mozart della musica per il cinema, scrive tantissimo, rispondeva con lo stesso fermo pudore. “L’idea che io sia un compositore che scrive molto è vera da un lato, errata da un altro. Probabilmente so organizzare bene il mio tempo. Ma rispetto a compositori come Bach, Frescobaldi, Palestrina o Mozart sono pressappoco un disoccupato”. Naturalmente, il rapporto con Sergio Leone ha reso grande Morricone il cui talento fu quello di non piegarsi al film, ma di orientare la pellicola al ritmo dettato dalla musica. L’evidenza è dimostrata: Morricone ha composto musiche eccezionali di film altrimenti modesti. Ecco – aghi d’oro nel pagliaio di una filmografia impressionante – le colonne sonore più belle di Morricone (giudizio mio, perciò parziale, improponibile, inappropriato). (d.b.)
Mission (1986): il premiatissimo film di Roland Joffé (Palma d’oro e palmeto d’altri allori) sfida ovunque il patetico, a volte sfoga nella didascalia, nella cartolina con indios e giungla brasiliana. Morricone, con musiche vertiginose, dona alla pellicola la profondità della ricerca spirituale: da allora, il capitolo 13 della Prima lettera ai Corinti ha la violenza di un aut aut, di un proiettile di cristallo. Morricone avrebbe dovuto vincere l’Oscar, non aveva reali competitori. La statuetta andò a Herbie Hancock, per Round Midnight di Bertrand Tavernier. Un’ingiustizia.
C’era una volta in America (1984): zitti tutti, qui si celebra il culmine del legame tra Sergio Leone e Morricone. Il film è necessario, benché non sia un capolavoro. Potete ascoltarlo, più che vederlo, con gli occhi bendati: Morricone è il regista occulto di una pellicola epica.
I giorni del cielo (1978): film di bruna bellezza di Terrence Malick, regista di claustrofobica potenza. I suoi film godono di adoratori – di qualche detrattore – e le musiche ne sono il sigillo, decisive quanto le immagini, plastiche. Morricone, che qui lavora intorno a certi blocchi ritmici di Camille Saint-Saëns, ottiene la prima nomination agli Oscar per la “Miglior colonna sonora”.
Frantic (1988): la capacità camaleontica di Morricone gli permette di alternare musiche di candida nostalgia a ritmi rapaci, radiosi all’abisso. Come nel caso del magnetico film di Polanski, con Harrison Ford e una fatale Emmanuelle Seigner. Da notare che nello stesso anno, con l’aiuto del figlio Andrea, compila le musiche, indimenticate, per Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore (nell’esplosione di premi, il Bafta andò proprio alla sua colonna sonora).
The Untouchables. Gli intoccabili (1987): certamente Brian De Palma è un genio registico e David Mamet ha il passo verbale adatto; gli attori poi – tris d’assi: Sean Connery, Robert De Niro, Kevin Costner – sono graziati dalla bravura. Quando tutto funziona, la musica è la chiave di volta: sbagliarla può alterare il successo di un grande film. Morricone, infallibile, incassa la candidatura agli Oscar – che, per la cronaca, andò a Ryuichi Sakamoto e a Vavid Byrne per le musiche de L’ultimo imperatore.
*La fotografia di Ennio Morricone in copertina è tratta da qui
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persinsala · 5 years ago
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La parabola psichica del Re Lear è protagonista della controversa messa in scena di Lear (desaparecer) al Teatro Corral de Comedias de Alcalá de Henares.
[spoiler title=’Abstract castellano’]La compañía [los números imaginarios] lleva Lear (desaparecer) al Teatro Corral de Comedias de Alcalá de Henares. Nacida por unos seminarios entre actores profesionales y personas con diferentes grados de Alzheimer, Lear (desaparecer) es más una experiencia que un espectáculo teatral, pero lamentablemente muestra los límites tanto de una dirección naif como de una actuación inadecuada.[/spoiler]
La vicenda è nota. L’ormai anziato sovrano di Britannia decide di abdicare e, probabilmente per vanità, decide di spartire il proprio regno in relazione all’amore incondizionato (sic) che le sue figlie sapranno dimostrargli. Deluso da un evento inaspettato (il celebre nothing dell’adorata Cordelia) e accecato dalla rabbia per non aver ricevuto l’affetto che pensava di meritare, Lear si trova a covare odio – con la stessa intensità con cui voleva essere amato -fino a implodere in una fine tragica e senza alcuna possibilità di catarsi.
La questione è però più complessa di come appaia: l’amore di Cordelia è minuto ma assoluto nella sua sincerità e Shakespeare, intrecciando vicende familiari e politiche, le ragioni del cuore e la Ragion di Stato, diede il via a una drammatica e lucidissima sovrapposizione/contrapposizione tra natura e civiltà.
In Re Lear, l’essere umano vuole titanicamente l’assoluto, ma si scopre fatalmente destinato al nulla: ecco che l’amore – quale miglior simbolo di un’eternità possibile? – diventa profondamente contemporaneo nel presentarsi doppio in un intrinseco legame con il proprio opposto (l’odio), una tematica cara e trasversale a tanta produzione del Bardo.
Le possibili letture sono, come è evidente, vastissime e quello che interessa a [los números imaginarios] è utilizzare a pretesto il capolavoro shakespeariano – anche sacrificandone la valenza prettamente tragica – per condurre emotivamente il pubblico a una riflessione sul tempo nelle relazioni umane.
Pur essendo nato da momenti di creazione collettiva con finalità di inclusione sociale tra attori professionisti e persone con diversi gradi della malattia (Diálogo Posible con el Alzheimer) e pur prevedendo la partecipazione di quest’ultimi a invito durante le scene di ballo (invito, del resto, esteso a ogni spettatore), Lear (desaparecer) è un allestimento ibrido che non intende assumere una funzione terapeutica.
Quello che interessa alla compagnia [los números imaginarios] non è proporre una rivisitazione o riduzione del concetto di potere nella sua violenta relazione con la follia e l’amore, quanto guidare didatticamente la riflessione individuale, quindi potenzialmente originale a seconda di ogni astante, su una tematica ben precisa che Carlos Tuñón sintetizza in «¿Qué es desaparecer para nosotros? ¿Cómo acompañar al otro si deja de “ser”?» perché Lear (desaparecer) «no habla únicamente de la vejez, sino de cómo una sociedad se relaciona con la ancianidad y sobre cómo se establece el diálogo entre las diferentes generaciones. Shakespeare lo expuso en su momento a través de un rey al que repudian sus propias hijas cuando ya no les sirve para nada. Nosotros hemos pensado en el alzhéimer como el punto de partida que nos pone hoy sin remedio en ese disparadero».
Caratterizzato da una struttura drammatica libera con ampi momenti di improvvisazione e una modalità pseudo immersiva di interazione tra palco e platea, lo spettacolo si organizza fondamentalmente su due assi, il primo dei quali è relativo alla scomposizione dello spazio.
L’azione si svolge infatti in una sala liberata da sedie e poltrone e accerchiata dal pubblico (che alterna, senza soluzione di continuità, osservazione e partecipazione nei momenti in cui si danza) in cui i confini sono labili e onirici, sospesi tra realtà e fantasia, complice un disegno luce non particolarmente raffinato e musiche ricercate (da Alle prese con una verde milonga di Paolo Conte alla preghiera di Scott Walker Farmer in the city), comunque capaci di esaltare le naturalmente suggestive atmosfere interne del Corral de Comedias de Alcalá.
Il secondo asse è quello della prossimità al testo. Lo sviluppo della fedeltà corrisponde cronologicamente a circa la prima metà di spettacolo (la durata può variare a seconda del contributo del pubblico e delle improvvisazioni); va dall’ingresso in sala, quando ci si vede consegnato un quotidiano con la cronaca del giorno dell’abdicazione da sfogliare collettivamente e si viene invitati a completare al microfono la frase «en mi reino veo» (ognuno può decidere se e quando prendere parola, e cosa leggere), fino al momento in cui Lear interroga le figlie – e con esse il pubblico. Successivamente Lear (desaparecer) decide di oltrepassare lo specchio, di abbandonarsi totalmente alle suggestioni sensoriali, immaginifiche e ludiche ed entrare a gamba tesa sulla questione delle conseguenze e della condizione di chi, persa la memoria, rischia di vedere compromessa la propria dignità, se non fosse per l’intervento e la cura dei propri cari.
Alcune soluzioni appaiono intriganti, in particolare l’utilizzo plastico e scenografico della carta di giornale con cui il cast e il pubblico si troveranno a giocare dopo averlo lacerato in straccetti dando anche forma a una riuscita allegoria della crisi della memoria («la memoria para nuestro Lear no es algo compacto, sino fragmentado, es un conjunto de recuerdos a veces inconexos, un nido de palabras que el protagonista intenta desenredar»).
Altre rientrano nel canone di un allestimento che, posta sottotraccia la propria costruzione narrativa, si annuncia quale esperienza integrale attraverso la danza, la musica e la partecipazione provocata e non organizzata del pubblico. Da questo punto di vista, Lear (desaparecer) inizia a palesare pesanti segnali di fragilità drammaturgica e scenica, dunque tanto sul piano della scrittura quanto su quello dell’interpretazione.
La percezione di un utilizzo non coerente del testo originario non è ovviamente dovuta alle libertà che Carlos Tuñón propone, ma al modo in cui lo piega (il testo originario) all’esigenza di dilatare i tempi in una durata apparsa del tutto ingiustificata (ricordiamo meravigliosi esempi di teatro esperienziale di soli 7 minuti) e per poca la convinzione (forse qualità) con cui gli attori – non gestendo la dialettica tra l’essere persona e l’essere personaggio – danno luogo a una stucchevole sensazione di falso realismo intriso di un manierismo poetico in cui semplicemente si folleggia tra sguardi sognanti e si ricerca sarcasticamente la complicità con il pubblico.
Ma se Carlos Tuñón appare colpevole nel lasciar sovrastare la possibilità stessa di rappresentazione da un eccesso di meta-teatralità, è stata l’interpretazione forzatamente spontanea degli interpreti a risultare ben lontana dal saper plasmare nei toni e nei gesti l’auspicata composizione a-razionale di quello spazio-soglia vissuto da chi esperiesce simultaneamente una mancanza (ciò che si è perso e di cui ormai non ha più memoria) e una resistenza (ciò che si ha ancora ma chissà per quanto).
Lear (desaparecer) non è più la tragedia esistenziale del singolo (sconfitto in sé come sovrano e per sé come padre), purtroppo non è ancora la restituzione fenomenologica del declino dell’essere umano che, perso il passato, non intende rinunciare all’aspettativa del futuro e vuole aprirsi a una esistenza non ai margini nel presente, nella drammatica consapevolezza di quanto sia ardua la lotta per conservare il proprio anelito vitale fatto di affetti e solidarietà, vicinanza ed empatia.
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Lear 11
Lear 17
Lear 18
Lear 20
Lear Desaparecer
Lear (desaparecer)
  Teatro Corral de Comedias Plaza de Cervantes 15, Alcalá de Henares (Madrid) 21 y 22 de febrero, 2020, horas 19:00
Lear (desaparecer) versión y dirección Carlos Tuñón ayte. dirección Mayte Barrera reparto Nacho Aldeguer, Jesús Barranco, Enrique Cervantes, Irene Doher, Pablo Gómez-Pando, Marta Matute, Alejandro Pau, Gon Ramos, Patricia Ruz, Nacho Sánchez, Irene Serrano, Luis Sorolla adjunta dirección Paula Amor pieza Leviatán Luis Sorolla dramaturgia Gon Ramos y los intérpretes del Ensamble espacio y pllástica Antiel Jiménez vestuario Paola de Diego iluminación Miguel Ruz Velasco sonido Nacho Bilbao jefe técnico Jesús Díaz movimiento Patricia Ruz fotografía Luz Soria diseño gráfico Daniel Jumillas vídeo Ales Alcalde estudiante en prácticas Leyre Morlán coordinadora del taller Diálogo Posible con el Alzheimer Paula Amor terapeuta taller Diálogo Posible con el Alzheimer Alberto Sánchez familias taller Diálogo Posible con el Alzheimer Mercedes Ponce, Luis Bataller, Antonio Olmo, Carmen García López, José Luis Salán Gallego, María López, Jaime Pérez Lloret, María del Carmen de la Cruz, Javier Fernández Domínguez, Rosa Calatayud Ruiz de Zuazu, Consolación Alonso Herrero, Fernando Rojo López produce Bella Batalla y Teatros del Canal productor Nacho Aldeguer jefa producción Rosel Murillo ayte. producción Mayte Barrera comunicación Amanda H C (Proyecto Duas) prensa Josi Cortés distribución Isis Abellán
Memorie dal teatro o della scomparsa di Lear La parabola psichica del Re Lear è protagonista della controversa messa in scena di Lear (desaparecer)
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tmnotizie · 5 years ago
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SANT’ ELPIDIO A MARE – Ci siamo quasi: si avvicina il primo dei tre spettacoli firmati Rishow e inseriti nel cartellone della stagione teatrale #puntoeacapo curata dall’Associazione Lagrù, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Sant’Elpidio a Mare.
Il gotha dell’improvvisazione marchigiana e non solo si riunirà sabato 18 gennaio, alle 21.15, all’Auditorium “Giusti” per “All Star Game”, seconda edizione della più grande sfida di improvvisazione con partecipanti da tutta Italia.
“All Star Game nasce dalla collaborazione con importanti realtà e professionisti che fanno improvvisazione da tanto tempo – racconta Michele Gallucci della compagnia Rishow – La sfida sarà condotta e arbitrata da Laura Marziali: improvvisatori professionisti da tutta Italia si uniranno alla nostra compagnia Rishow per una serata ad alto tasso di divertimento e stupore. Il pubblico dovrà cercare di mettere in difficoltà il più possibile le squadre, dando i suggerimenti che gli attori dovranno usare”.
Sul palco anche tanti ospiti, tra cui Paolo Camilli, impegnato negli “Stati Generali” di Serena Dandini con Neri Marcorè su RAI3, Stella Tacconi e Nicola Galea improvvisatori di lungo corso da Roma e Gianluca Budini, del Teatro Terra di Nessuno di Ancona.
Biglietto: 13 euro acquistato in Auditorium la sera stessa dello spettacolo dalle 18:00 alle 21:15. 10 euro + d.p. acquistato online su liveticket. 10 euro per gli abbonati del Teatro Cicconi di Sant’Elpidio a Mare
BIGLIETTI ACQUISTABILI ONLINE AL LINK ▶ http://bit.ly/2u0yuLn
Per info: 328-7756579, [email protected]
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